Muoversi 2 2021
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LA RETE CARBURANTI DEVE ESSERE PARTE INTEGRANTE DEL PNRR

LA RETE CARBURANTI DEVE ESSERE PARTE INTEGRANTE DEL PNRR

intervista a Martina Nardi


Martina Nardi
Presidente Commissione
Attività Produttive
della Camera

Negli ultimi anni la Commissione Attività produttive si è spesso occupata di rete carburanti, in particolare con la risoluzione De Toma che impegna il Governo sotto diversi punti di vista. Quali di questi impegni ritiene non debbano essere disattesi?

Le tematiche contenute negli impegni della risoluzione De Toma e che comportano la riforma del settore possono essere ricondotte essenzialmente a tre: la necessità di razionalizzazione e ammodernamento della rete, il contrasto ad ogni forma di illegalità, la regolazione dei  rapporti  contrattuali, il tutto per consentire di raggiungere obiettivi di concorrenza, efficienza, sostenibilità ambientale e occupazionale in un settore economico fondamentale che assicura un approvvigionamento essenziale per i cittadini e le imprese e non interrompibile. Ci sono però due elementi da considerare per leggere oggi, a distanza di quasi due anni, la risoluzione e i relativi impegni: l’emergenza da Covid-19 che ha colpito non solo la rete di distribuzione, o parte di essa, ma tutte le componenti della filiera che sono entrate in crisi; il ruolo e la tempistica che ha acquisito il tema della transizione energetica, che comporta una differente prospettiva del settore.

Alla luce di questi due elementi di novità, chiaramente di natura esogena, gli impegni contenuti nella risoluzione andrebbero verificati nell’applicazione ed eventualmente rivisti.

In che modo?

Sul tema della razionalizzazione e dell’ammodernamento della rete distributiva non possiamo non considerare la forte spinta verso la riconversione ecologica e il conseguente ammodernamento della rete distributiva attraverso l’implementazione dei servizi alla mobilità elettrica, essendo peraltro in un momento in cui tutto il tema dell’intervento degli Stati a favore dei settori più colpiti dalla pandemia viene riconsiderato e non più subordinato a limitazioni come prima. Ciò rende auspicabile una rivisitazione del piano di razionalizzazione e di ristrutturazione della rete inserendolo all’interno del PNRR per finanziare ed accelerare sia i necessari processi di bonifica ambientale, che la trasformazione, in un’ottica di transizione digitale ed energetica, degli impianti di rifornimento, di stoccaggio, di trasporto, dei sistemi di gestione e tutti i servizi collegati ai carburanti tradizionali ed  a quelli alternativi per arrivare ad una rete distributiva che sia presente in modalità “multifuel” e che riesca ad accompagnare il processo di trasformazione in atto.

Il PNRR, almeno nella versione del precedente Governo, parla di rete carburanti solo con riferimento all’installazione di colonnine elettriche, ma la mobilità dei prossimi anni, come ha appena detto, sarà multi-fuel. Come colmare questo gap per arrivare ad una rete efficiente e moderna al servizio dei cittadini-consumatori?

In questo ambito, la Commissione, nel dare indicazioni volte a fornire elementi al Governo per la redazione del PNRR sulle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund, ha individuato per una mobilità maggiormente sostenibile la necessità di sostenere un intervento complessivo che riguardi la decarbonizzazione del settore trasporti, non solo dunque un grande progetto di carattere industriale sulla smart mobility, l’automobile e l’idrogeno, ma anche un intervento che riguardi la mobilità pesante, quella pubblica, i trasporti non solo su gomma ma anche marittimi e l’infrastrutturazione del territorio. Una sempre maggiore diffusione dei veicoli elettrici, una produzione significativa di biocombustibili e un trasporto pesante e marittimo che si orienti verso il GNL richiedono un importante sforzo di infrastrutturazione sia da parte del pubblico quanto del privato (si pensi ai sistemi di ricarica elettrica o a biocombustibili su strade e autostrade o all’infrastrutture nei porti). Da questo punto di vista il PNRR risulta un elemento di forza per un piano integrato che possa vedere il rinnovo del Trasporto Pubblico Locale, delle flotte pubbliche e appunto l’infrastrutturazione del Paese.

Avete in mente nuove iniziative su questo tema e più in generale sui temi energetici e come cambierà la vostra interlocuzione con il Governo su queste tematiche?

A breve inizieremo in indagine conoscitiva sull’idrogeno, finalizzata approvare una risoluzione. Naturalmente faccio i migliori auguri al ministro Cingolani, chiamato ad una grande sfida. Anche la Commissione che presiedo ha già cambiato approccio e abbiamo intensificato le relazioni con la Commissione Ambiente.